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SRI LANKA - Surf trip guide - 2001
di Alessandro Staffa
Il SRI LANKA, l'isola che gli europei hanno sempre chiamato Ceylon, ha recuperato il nome più antico: era infatti chiamata Lanka nell'antico poema indù Ramayana, mentre Sri vuol dire "fulgida" in sanscrito. Sulla bandiera reca il leone che è considerato capostipite dei singalesi (infatti Sinhala -da cui Ceylon- significa "Isola dei leoni"), più il giallo zafferano che è il colore delle genti tamil e il verde dei musulmani. Il 70% della popolazione è buddhista, il 15,5 è induista, il 7% islamica, il 7,5% cristiana. Nella composizione etnica entrano anche i vahaddas, che sono i più antichi abitatori dell'isola, di stirpe negroide. L'isola, che potrebbe essere molto prospera, è tormentata da dissidi interni; il più grave è quello che oppone la minoranza indù tamil (18%) alla maggioranza singalese (74%). I tamil sono immigrati dall'India nel corso di antiche invasioni o per lavoro nelle piantagioni nel primo Novecento; Il territorio ha a nord pianure e colline più aride, al centro una catena (alta fino a 2.500 m) che scende a terrazze: questa zona è la prima ad essere investita da sud dal monsone estivo. 1 wewa sono un sistema di antichissimi laghetti artificiali che governano la circolazione di acqua nelle risaie. La vegetazione lussureggiante, che arriva alle coste con foreste di mangrovie, copre solo un terzo del territorio. Le coltivazioni comprendono riso e manioca per il consumo interno, e poi grandissime piantagioni di tè (terzo produttore mondiale dopo India e Cina), arachidi, canna da zucchero, copra, caucciù, spezie. E' fiorente l'artigianato dei gioielli (pietre preziose). La capitale, Colombo, è un grande porto e scalo marittimo internazionale. Il turismo è stato leggermente frenato dal terrorismo: avrebbe grandi possibilità per i 1.500 km di spiagge coralline e per i meravigliosi templi, con enormi statue del Buddha, delle antiche capitali di Kandy e di Polonnaruva.
Lungo la costa a sud di Colombo, seguendo la strada litoranea, chiamata Galle Road, dopo circa 35 km dalla città, il verde esuberante della natura equatoriale di Sri Lanka inizia a presentarsi in tutto il suo fulgore. Ovunque si innalzano alberi di mango e del pane, enormi banani dalle lunghe radici aeree, piccoli e fitti banani. Come se non bastasse, nell'aria aleggia sovente il profumo dolce, dei fiori di frangipane o quello più acuto dei gelsomini rampicanti. Le alte palme da cocco, che lambiscono con la loro ombra frastagliata cale e calette di sabbia finissima, sono spesso collegate le une alle altre da robuste funi di corda.. A Kalutara il tempio buddhista di Gangatilaka Vihara con la sua immensa cupola bianca, sembra sovrastare il lento e ampio Kalu Ganga ("Fiume Nero"). Poco più a sud, a Beruwela, si trova invece il più famoso e antico tempio musulmano dell'isola. Qui sembra sia miracolosamente approdato, più di mille anni fa, il sepolcro dello sceicco santo Ashareth, venerato oggi dai musulmani della zona. Da questa moschea, posta su un alto sperone roccioso, si gode un'ampia vista sul vivace porticciolo di Beruwela e sulla bellissima spiaggia sottostante che sembra proseguire deserta fino all'infinito. Meno selvaggia è invece la costa attorno a Bentota, dove sono ultimamente sorti numerosi alberghi forniti di tutto quello che il turista più esigente può desiderare. Partendo da Bentota, molto gradevole sarà la breve risalita in barca del fiume omonimo dove sovente è possibile scorgere grossi e innocui varani acquatici e coccodrilli. Proseguendo lungo la costa meridionale, ad Ambalangoda si viene accolti dalle macchie coloratissime dei molti negozi che espongono fin sulla strada innumerevoli maschere dall'aspetto magico e bizzarro. Questa cittadina è infatti nota per i suoi danzatori del.diavolo che in notturne cerimonie esorcistiche evocano danzando, per allontanarli, i diciotto demoni ritenuti responsabili delle malattie. Decisamente moderna è invece Hikkaduwa: meta turistica gremita di alberghi e negozi; frequentatissima sia per le onde adatte al surf, sia per i bei fondali corallini. L'atmosfera cambia di nuovo, radicalmente, entrando nella cittadina di Galle, che conserva ancora intatto un fascino placido da vecchio mondo coloniale.
IL SURFING:
1 - MONGURAMA - reef e sabbia, destre e sinistre
2 - KALUTARA - Beach break onda molto lunga
3 - BERUWELA - Beach break
4 - INDURUWA - reef break - Buono per bodysurf
5 - BALAPITIYA - Pericoloso reef break vicino alla riva
6 - HIKKADUWA - Surf area + importante con diversi break di diversa difficoltà sia su reef che su sabbia
7 -GALLE - Sabbia, richiede grande swell
8 - HABARADUWA - Shorebreak su sabbia
9 - KOGALLA - Vari reef break e point break
10 - WELIGAMA - Reef break, lunga destra che richiede grande swell
11 - METIGAMA - Buona onda destra su reef
12 - 13 - MATARA - Reef break - sinistra
14 - DONDRA
15 - YALA - Beach break all’interno di un Parco Nazionale
16 - OKANDA - Point break su sabbia, onda destra.
17 - THE CAVE -Point break su sabbia, onda destra.
18 - ARUGAM BAY - Onda destra, veloce e tubante su reef tagliente. onda di ottima qualità
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